Crescita in vista per le scienze umanistiche? In molti sono pronti a scommetterci.
Secondo il sito Inc. (http://tiny.cc/klwqiz) nel 2020 si verificherà una forte ripresa della domanda di materie artistiche tradizionali.
La stessa distinzione tra major e minor in paesi come l’Italia ha poco senso, ad eccezione di alcune università che hanno introdotto minori nel loro sistema (l’Università Ca’ Foscari di Venezia è uno di questi). La tendenza è comunque interessante.
Nel contesto di una laurea in “liberal arts”, si può studiare lingue moderne, musica, antropologia, storia, studi femminili, psicologia, scienze politiche o molte altre discipline.
Fondamentalmente, scienze naturali, scienze sociali, arti e discipline umanistiche – in contrapposizione alle materie STEM. Così trendy fino ad ora.
“L’intelligenza artificiale automatizzerà le competenze tecniche e stimolerà la domanda di competenze soft come creatività, comunicazione ed empatia. Mentre c’è stata una tale attenzione sul reclutamento STEM nel corso degli ultimi anni, quelle major continueranno a perdere rilevanza, mentre le major di arti liberali diventeranno più preziosi per le aziende in movimento”, l’articolo riporta.
Nel contesto italiano la popolazione universitaria si restringe sempre più, e il comparto produttivo ha chiesto a gran voce investimenti sulle materie STEM. Occorrerà quindi verificare questi trend alla luce delle reali necessità formative del Paese.
Leggi a riguardo il report dell’Osservatorio Talent Venture
Add a Comment